Visita al faro di Livorno
Sarà possibile visitare il faro della città di Livorno nei giorni 29 e 30 aprile, nelle seguenti fasce orarie: 9.30 – 13.00 e 15-18.30. Per accedere sarà necessario effettuare la prenotazione (a partire dal giorno 11 aprile, dalle ore 12:00) sul sito “Eventbrite”.
Le visite guidate saranno effettuate per gruppi da 25 persone, con ingresso in ogni mezz’ora (09.30 – 10:00 – 10:30 – 11:00 – 11:30 – 12:00 – 12:30 ; 15:00 – 15:30 – 16:00 – 16:30 – 17:00 -17:30 – 18:00).
Gli utenti potranno accedere dal cancello di ingresso dei cantieri Benetti (via Edda Fagni), è richiesta la presentazione presso il gazebo de “Il mondo dei fari” almeno 15 minuti prima della visita. Se non presenti al momento dell’ingresso del gruppo di appartenenza non sarà più possibile accedere al faro. Non sono ammessi animali.
Per accedere al faro sarà necessario esibire il Green Pass previsto al momento della visita per i luoghi pubblici e munirsi di mascherina FFP2.
Il Faro di Livorno detto il fanale fu costruito dalla Repubblica di Pisa presso il piccolo abitato medioevale di Livorno, allora suo possedimento, in sostituzione di quello posto sulle secche della Meloria, andato distrutto nel 1284 durante l’omonima battaglia ad opera dei Genovesi. Il progetto originale, risalente al principio del XIV secolo, viene attribuito a Giovanni Pisano; la torre fu costruita tra il 1303 ed il 1305 su ordine dei Provveditori della Fabbrica Lando Eroli e Jacopo da Peccioli e all’epoca era completamente circondata dal mare.
Decaduta la Repubblica di Pisa, l’originaria croce pisana scolpita sull’angusta porta d’ingresso fu cancellata e sostituita dal giglio fiorentino. Nel 1583 il granduca di Toscana Francesco I de’ Medici, allestì, alla base del fanale, il primo lazzaretto della città (1584) ed il secondo in Italia dopo quello di Venezia.
Un’iscrizione ne ricordava l’evento: Franciscus Med. Magnus Dux Etruriae MDLXXXIIII. Tali basse costruzioni nei primi anni del Novecento erano ancora presenti, ma oggi non ne resta più traccia.
Nel 1944 fu minato e distrutto dai guastatori tedeschi in ritirata, ai quali è stata imputata, forse erroneamente, anche la distruzione della non distante Torre del Magnale. Fu ricostruito utilizzando gran parte dei materiali recuperati tra le macerie, seguendo, limitatamente alle parti esterne, il disegno originario.[8] All’inaugurazione avvenuta il 16 settembre 1956, partecipò anche il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
Il fanale è costituito essenzialmente da due torri merlate e sovrapposte, impostate al di sopra di una base tronco-conica. In realtà, ad un’analisi più ravvicinata, le due torri sono a loro volta formate da diversi cilindri di diametri decrescenti, che fanno assumere al complesso un leggero andamento conico fino alla sommità.
Il faro, realizzato in pietra della Verruca della cava di San Giuliano, è alto 52 metri ed il diametro massimo è di 12 metri.
Il Fanale Maggiore di Livorno è un faro ad ottica rotante alimentato dalla rete elettrica. In origine funzionava per mezzo di fuochi, poi a lampade semplici e con specchi a riverbero, mentre, nel 1841, fu dotato di un ottica di Fresnel e successivamente fu alimentato da gas acetilene ad incandescenza. Oggi la sua piccola lampada alogena da 1000Watt emette 4 lampi ogni 20 secondi; la sua portata è di circa 24 miglia marine.